Idee per startup spaventosamente ambiziose
Questo post è una traduzione di "Frighteningly Ambitious Startup Ideas" di Paul Graham.
Una delle cose più sorprendenti che ho notato da quando lavoro a Y Combinator è quanto spaventose siano le idee per startup più ambiziose. In questo post vorrei dimostrare questo fenomeno facendo qualche esempio. Una qualunque di queste idee vi potrebbe far diventare miliardario. Questa potrebbe sembrare una prospettiva attraente, eppure quando le descriverò vi sorprenderete a farvi piccoli piccoli pur di evitarle.
Non preoccupatevi, questo non è un segnale di debolezza. Anzi, si potrebbe sostenere che sia un indicatore di sanità mentale. Le idee per startup più grandi sono terrificanti. E non solo perché comporterebbero un mucchio di lavoro: vi chiederete se abbiate abbastanza ambizione per portarle avanti.
C'è una scena in Essere John Malkovich in cui l'eroe un po' sfigato incontra una donna bellissima e raffinata. Lei gli dice:
"Ecco il problema: se anche tu mi avessi, non avresti idea di cosa fartene di me."
Questo è quello che sembrano dirci queste idee.
Questo fenomeno è una delle cose più importanti che potete capire a proposito di startup. 1 Vi aspettereste che le idee grandiose di startup siano attraenti, ma in realtà tendono a respingervi. E questo ha un po' di conseguenze. Significa che queste idee sfuggono alla maggior parte delle persone che prova a pensare a idee per startup, perché il loro subconscio le filtra via. Persino le persone più ambiziose farebbero meglio ad approcciarle obliquamente.
1. Un nuovo motore di ricerca
Le migliori idee sono appena a un soffio dall'impossibile. Non so se questa in particolare sia possibile, ma ci sono segni che lo potrebbe essere. Fare un nuovo motore di ricerca significa competere con Google, e ultimamente ho visto qualche crepa nella loro fortezza.
Mi fu chiaro che Microsoft avesse smarrito la propria strada quando decisero di entrare nel mercato dei motori di ricerca. Questa non era una mossa naturale per Microsoft. Lo fecero perché avevano paura di Google, e Google era nel mercato dei motori di ricerca. Ma questo significava che a) Google stava decidendo le future mosse di Microsoft e b) Queste future mosse erano roba in cui Microsoft non aveva competenza.
E oggi Microsoft sta a Google come Google sta a Facebook.
Questo di per sè non significa che ci sia spazio per un nuovo motore di ricerca, eppure ultimamente usando la ricerca di Google mi sono mancati i bei tempi andati, quando Google era fedele alla propria immagine un po' autistica. Una volta Google mi forniva una pagina dei risultati giusti, velocemente, senza confusione. Ora invece i risultati sembrano ispirati dal principio di Scientology per cui è vero quel che per te è vero. I risultati di Google un tempo sembravano l'output di un comando Unix. Ora, mettendo per sbaglio il cursore nel posto sbagliato, potrebbe accadere di tutto.
La maniera per vincere qua è costruire un motore di ricerca che gli hacker usino. Un motore di ricerca usato dai diecimila migliori hacker e nessun altro sarebbe in una posizione davvero potente nonostante la piccola dimensione, così come lo era un tempo Google quando era quel motore di ricerca. E per la prima volta in più di dieci anni l'idea di abbandonare Google mi pare plausibile.
Poiché chiunque sia in grado di farcela fa parte di quei diecimila hacker, perlomeno la strada è ovvia: create il motore di ricerca che voi stessi volete. Sentiti libero di farlo eccessivamente da hacker. Rendetelo particolarmente efficiente nel cercare codice, ad esempio. Volete che le query possano essere Turing complete? Qualunque cosa vi frutti quei diecimila utenti è proprio per questo buona.
Non preoccupatevi se qualcosa che vogliate fare vi sia d'impedimento nel lungo periodo, perché se non otterrete quel primo nucleo di utenza non ci sarà neanche un lungo periodo. Se siete in grado di costruire qualcosa che voi e i vostri amici preferiscono a Google siete a un decimo dall'essere quotati in borsa, così come i ragazzi di Facebook lo erano (ma probabilmente non se ne rendevano conto) una volta conquistati tutti gli studenti di Harvard.
2. Rimpiazzare le email
L'email non è stata pensata nel modo in cui la usiamo oggi. L'email non è più un metodo per scambiare messaggi, ma una lista di cose da fare. O meglio, la mia inbox è una lista di cose da fare, e le email sono il modo in cui vengono aggiunte. Ma è una lista di cose da fare disastrosamente cattiva.
Penso siano possibili differenti soluzioni per questo problema, ma sospetto che non basti aggiustare la inbox, e che l'email debba essere rimpiazzata da un nuovo protocollo. Questo nuovo protocollo dovrebbe essere pensato per le liste di cose da fare e non per lo scambio messaggi, sebbene esista il caso degenere in cui quello che una persona vuole sia: leggi il seguente testo.
Come protocollo di cose da fare esso deve dare più potere a chi riceve rispetto alla email. Vorrei che ci fossero più restrizioni su quello che le persone possono mettere nella mia lista di cose da fare. E quando qualcuno mette qualcosa nella mia lista, vorrei che mi dicessero qualcosa in più su quello che desiderano da me. Vogliono che faccia qualcosa oltre a leggere un po' di testo? Quanto è importante? (Ci deve ovviamente essere il modo per evitare che le persone dicano che tutto è importante). Per quando deve essere fatto?
Questa è una di quelle idee che appare come una forza irresistibile che si scontra con un oggetto inamovibile. Da un lato è impossibile rimpiazzare protocolli ben consolidati, dall'altro mi sembra improbabile che fra cento anni le persone vivranno nello stesso inferno fatto di email in cui viviamo oggi. E se un giorno verrà rimpiazzata, perché non oggi?
Se lo farete per bene, potreste essere in grado di evitare il tipico problema della gallina e dell'uovo di cui soffrono tutti i nuovi protocolli, perché alcune delle persone più potenti al mondo sarebbero i primi ad adottarlo. Oggi sono tutti alla mercé delle email.
Qualunque cosa costruiate, rendetelo veloce. GMail è diventato penosamente lento. 2 Se faceste qualcosa di non migliore di GMail ma veloce, soltanto questo vi permetterebbe di sottrarre utenti a GMail.
GMail è lento perché Google non si può permettere di spendere molti soldi su di esso. Eppure le persone pagherebbero per un tale servizio: io stesso non avrei problemi a spendere 50 dollari al mese. Considerato quanto tempo passo fra le email, fa un po' paura pensare a quanto avrebbe senso pagare. Forse anche mille dollari al mese. Se passassi svariate ore della giornata a leggere e scrivere email, questo sarebbe un modo conveniente per migliorare la mia vita.
3. Rimpiazzare le università
Ultimamente molte persone si stanno dedicando a questa idea, e penso che siano sulla strada giusta. Non mi spingo fino all'affermare che una istituzione in vita da un migliaio di anni sia finita a causa di alcuni errori negli ultimi decenni, ma proprio in questi ultimi decenni le università americane sembrano essersi dirette sul cammino sbagliato. Si può fare di meglio con molti meno soldi.
Non penso che le università scompariranno. Non interamente, perlomeno. Esse perderanno soltanto il monopolio su certi tipi di apprendimento: ci saranno molti modi diversi per imparare le cose più svariate, e alcuni potranno non assomigliare alle università. Si potrebbe sostenere che Y Combinator sia uno di essi.
Imparare è un problema talmente importante che cambiare il modo in cui viene risolto avrà tutta una serie di effetti secondari. Ad esempio, il nome dell'università a cui uno è andato è considerato da molte persone (giusto o sbagliato che sia) come una credenziale. Se l'apprendimento si rompe in tanti piccoli frammenti, magari verrà meno questa associazione. Ci potrebbe inoltre essere bisogno di sostituti per la vita sociale universitaria (e, strano a dirsi, Y Combinator potrebbe essere una di queste).
A questo punto potreste rimpiazzare le scuole superiori, ma vi scontrereste con ostacoli burocratici che rallenteranno la startup. Le università sembrano il posto da cui partire.
4. Serie TV e Internet
Hollywood è stata lenta nell'accogliere Internet. Questo è stato un errore, perché penso che ormai possiamo individuare un vincitore nella corsa fra metodi di fruizione dei contenuti, e questo è Internet, non la tv via cavo.
Principalmente questo è dovuto a quanto orribili siano i client di tale tecnologia, cioè le TV. La mia famiglia non ha aspettato la Apple TV. Odiavamo la nostra TV al punto che qualche mese fa l'abbiamo rimpiazzata con un iMac fissato al muro. Scoccia un poco doverlo controllare con un mouse wireless, ma l'esperienza è molto migliore dell'interfaccia utente da incubo con cui prima dovevamo lottare.
Un po' dell'attenzione che oggi le persone usano per guardare film e TV potrebbe essere sottratta da cose che sembrano completamente incorrelate, come i social network. Ancora più attenzione potrebbe essere rubata da cose più simili come i giochi. Ma ci sarà sempre richiesta per delle serie TV, in cui siedete passivamente e guardate lo svolgersi di una trama. E quindi come consentirete di fruirne via Internet? Qualunque cosa facciate dovrebbe essere su scala più larga di qualche filmato su Youtube. Quando le persone si siedono e guardano una serie, desiderano sapere se si tratti di una puntata fra molte con personaggi noti o un unico film di cui conoscano l'antefatto.
Vedo due modi in cui fruizione e pagamento potranno evolvere. O una compagnia come Netflix o Apple diventerà l'app store dell'intrattenimento, e si dovrà raggiungere il pubblico attraverso esse. Oppure i candidati ad essere un tale app store saranno troppo generalisti o tecnicamente rigidi, e si creeranno aziende che forniranno pagamenti e streaming per i produttori di uno show. Se così andranno le cose, ci sarà inoltre bisogno di aziende che forniscano l'infrastruttura.
5. Il prossimo Steve Jobs
Ho parlato recentemente con una persona che conosceva da vicino la Apple. Gli ho chiesto se chi ora manda avanti l'azienda possa creare nuovi prodotti come faceva la Apple di Steve Jobs. La sua risposta è stata semplicemente "No". Era proprio la risposta che temevo. Gli ho chiesto qualche motivazione più precisa, ma non me l'ha data. No, una volta finiti i prodotti pianificati, non ci sarà altra bella roba. I ricavi di Apple potranno aumentare ancora per un bel po', ma, come Microsoft mostra, l'andamento dei ricavi è un indicatore tardivo negli affari di tecnologia.
E quindi se non sarà la Apple a fare il nuovo iPad, chi sarà? Nessuno degli attuali concorrenti. Nessuno di essi è guidato da un visionario, ed esperienza insegna che non si possono assumere. Per avere un visionario come CEO deve essere lui ad aver fondato l'azienda e poi non deve essere stato licenziato. Perciò l'azienda che creerà le nuove forme di hardware dovrà probabilmente essere una startup.
Capisco che suoni assurdamente ambizioso che una startup provi a diventare tanto grande quanto la Apple. Ma non più ambizioso di quanto lo fosse per la Apple, e loro ce l'hanno fatta. In più una startup che lo facesse oggi avrebbe un vantaggio che la Apple non aveva: l'esempio della Apple. Steve Jobs ci ha fatto vedere che cosa è possibile. Ciò aiuta gli aspiranti successori sia direttamente, come fece Roger Bannister, mostrando loro quanto meglio tu possa fare delle persone che ti hanno preceduto, sia indirettamente, facendo capire agli utenti che è possibile che una sola persona possa disvelare loro il futuro. 3
E ora che Steve ci ha lasciato tutti avvertiamo un vuoto. Se una nuova azienda ci guiderà coraggiosamente nel futuro del software, gli utenti la seguiranno. Il CEO di una tale azienda, il "prossimo Steve Jobs", potrebbe non essere comparabile con lui. Ma non dovrebbe esserlo. Dovrebbe soltanto fare un lavoro migliore di Samsung, Hewlett Packard e Nokia, e questo sembra piuttosto fattibile.
6. Tornare a far valere la legge di Moore
Gli ultimi 10 anni ci hanno ricordato il vero significato della legge di Moore. Fino al 2002 potevi tranquillamente sostenere che promettesse processori il doppio più veloci ogni sei mesi. Quello che in realtà diceva è che il numero di transistor sarebbe raddoppiato ogni 18 mesi. Un tempo far notare la differenza era una pignoleria, ma ora non più. La Intel non è più in grado di darci processori più veloci, ma soltanto più processori.
Questa legge di Moore è peggiore di quella vecchia. La legge di Moore un tempo significava che, se il tuo software era lento, dovevi soltanto aspettare che l'inesorabile progresso dell'hardware risolvesse i tuoi problemi. Ora se il tuo software è lento lo devi riscrivere in modo che faccia più cose in parallelo, il che è ben più difficile rispetto ad aspettare.
Sarebbe meraviglioso se una startup ci desse indietro un po' della vecchia legge di Moore, scrivendo software che faccia apparire allo sviluppatore più processori come se fossero uno solo, estremamente veloce. Ci sono molti modi per attaccare questo problema. Il più ambizioso è farlo automaticamente, cioè scrivere un compilatore che parallelizzi il codice per noi. C'è già un nome per un tale oggetto: il compilatore sufficientemente furbo, un sinonimo di impossibile. Ma lo è davvero? Non esiste proprio una configurazione di bit nella memoria di un attuale computer che rappresenti questo compilatore? Se davvero lo pensaste, dovreste provare a dimostrarlo, perché sarebbe un risultato davvero interessante. E se non fosse impossibile ma soltanto molto difficile, varrebbe la pena provare a scriverlo. Il valore atteso è alto anche se la possibilità di farcela è scarsa.
La ragione per cui ciò varrebbe così tanto sono i servizi web. Se potessi scrivere software che dia ai programmatori il lusso di poter scrivere le cose come le scrivevano un tempo, glielo potresti offrire come servizio web. E a propria volta questo significherebbe che avresti conquistato praticamente tutti gli utenti.
Immagina che esista un altro produttore di processori ancora in grado di trasformare più transistor in processori più veloci: sbaraglierrebero la Intel. E poiché l'avvento dei servizi web significa che nessuno tocca con mano i propri processori, scrivendo un compilatore sufficientemente avanzato sareste in una situazione indistinguibile da quel produtorre di processori, perlomeno per il mercato server.
La maniera meno ambiziosa per approcciare il problema è partire dall'altra estremità, offrendo ai programmatori dei blocchetti Lego più facilmente parallelizzabili con cui costruire programmi, come Hadoop o MapReduce. Ma il programmatore dovrebbe comunque fare la maggior parte del lavoro di ottimizzazione.
Esiste una interessante via di mezzo nella quale costruite un'arma semi-automatica — c'è sempre un uomo di mezzo. Create qualcosa che per l'utente appaia come un compilatore abbastanza intelligente, ma in realtà dentro abbia persone, le quali usino sofisticati strumenti di ottimizzazione per trovare ed eliminare i colli di bottiglia nei programmi degli utenti. Queste persone potrebbero essere i vostri dipendenti, o magari potrebbero essere reclutate in un mercato per ottimizzatori.
Un mercato per ottimizzatori potrebbe essere un modo per generare un compilatore sufficientemente intelligente pezzo per pezzo, perché i partecipanti inizierebbero a creare immediatamente dei bot. Sarebbe davvero curioso se arrivassimo al punto in cui tutto è gestito da bot, perché allora avremmo un compilatore sufficientemente intelligente, ma nessuno ne avrebbe una copia intera.
Capisco quanto folle suoni tutto ciò. In effetti quello che mi piace in questa idea sono tutti i diversi modi in cui è sbagliata. L'intera idea di concentrarsi sulla ottimizzazione va contro il trend generale dello sviluppo software degli ultimi decenni. Provare a scrivere il compilatore sufficientemente intelligente è per definizione un errore. E anche se non lo fosse, i compilatori sono il tipo di software che dovrebbe essere sviluppato da progetti open source, non aziende. In più se questo funzionasse priverebbe tutti quei programmatori che adorano creare applicazione multithreaded di tutta la loro divertente complessità. Il troll da forum dentro di me non saprebbe neanche da dove partire nel sollevare obiezioni a questo progetto: ecco dunque una gran bella idea per startup.
7. Diagnosi continua
Ma aspettate, ecco un'altra idea che potrebbe incontrare una resistenza persino maggiore: diagnosi medica automatica e continua.
Uno dei miei trucchi per generare idee per startup è immaginare come appariremo alle future generazioni. E sono piuttosto sicuro che fra 50 o 100 anni alle persone sembrerà barbarico che ai nostri giorni le persone dovessero aspettare l'apparire dei sintomi per poter diagnosticare malattie tanto gravi quanto quelle cardiache o il cancro.
Ad esempio nel 2004 Bill Clinton si accorse di sentirsi a corto di fiato. I dottori scoprirono che parecchio delle sue arterie erano bloccate al 90% e tre giorni dopo eseguirono un bypass quadruplo. Sembra ragionevole assumere che Bill Clinton abbia a disposizione le migliori cure mediche possibili, eppure ebbe da aspettare che le sue arterie fossero bloccate al 90% per conoscere tale numero. Sono certo che in futuro sapremo tali numeri come oggi conosciamo il nostro peso. Allo stesso modo per il cancro. Alle future generazioni sembrerà assurdo che dovessimo aspettare che i pazienti avessero sintomi fisici perché venisse diagnosticato il cancro. Il cancro apparirà immediatamente su una qualche forma di radar.
(Certamente potrebbe darsi che quello che apparrà su tali schermi sia diverso da quello che oggi pensiamo essere il cancro. Non sarei sorpreso se in ogni istante avessimo decine o centinaia di microcancri, tutti privi di conseguenze.)
Molti degli ostacoli nel realizzare una diagnosi continua verrebbero dal fatto che si scontri con i fondamenti della professione medica. Ha sempre funzionato che i pazienti vanno dai dottori con i loro problemi, e i dottori dicono loro che cosa non va. A molti dottori non piacerebbe avventurarsi in quella che degli avvocati chiamerebbero "fishing expedition", in cui cercano problemi senza sapere cosa stanno cercando. Chiamano le scoperte così fatte incidentalomi, e risultano essere grosse seccature.
Ad esempio una mio amica si fece analizzare il cervello come parte di uno studio. Si spaventò moltissimo quando i medici dissero di averle scoperto un grosso tumore. Ulteriori test dimostrarono che si trattasse di una cisti benigna, ma le costò qualche giorno di terrore. Molti dottori si preoccupano che se cominciassimo ad analizzare pazienti privi di sintomi replicheremmo questa situazione a una scala gigantesca: un numero enorme di falsi allarmi che manderanno nel panico i pazienti e che richiederanno test costosi e magari pericolosi per essere fatti rientrare. Ma penso che sia un artefatto delle attuali limitazioni. Se le persone venissero analizzate continuamente e migliorasse la nostra capacità di decidere cosa sia grave e cosa non lo sia, la mia amica avrebbe saputo della propria cisti e della sua innocuità, come se fosse stata una voglia sulla pelle.
C'è posto per molte startup in questo campo. In aggiunta ai problemi tecnici che tutte le startup devono affrontare, e tutti gli ostacoli burocratici che le startup in area medica devono superare, devono anche andare contro migliaia di anni di tradizione medica. Ma accadrà, e sarà una cosa meravigliosa — così tanto che le persone in futuro proveranno la stessa pena che oggi proviamo per le generazioni che sono vissute prima dell'anestesia o degli antibiotici.
Tattiche
Lasciatemi concludere con qualche consiglio tattico. Se volete affrontare un problema tanto grande quanto quelli di cui ho parlato, non attaccatelo frontalmente. Non dite, ad esempio, che rimpiazzarete le email. Facendolo creereste troppa aspettativa. I vostri dipendenti e investitori vi chiederanno costantemente "Ce l'avete fatta?" e avrete armate di nemici i quali non aspetteranno altro che voi falliate. Dite soltanto che state creando del software per liste di cose da fare. Le persone noteranno che avete rimpiazzato le email quando ormai è cosa fatta. 4
Empiricamente il modo per cominciare a fare grandi cose sembra essere cominciare facendone di apparentemente piccole. Vuoi arrivare a dominare il mercato del software per microprocessori? Comincia scrivendo un interprete di Basic per una macchina con qualche migliaio di utenti. Vuoi creare il sito web universale? Comincia creando un sito in cui gli studenti di Harvard si possano spiare l'uno con l'altro.
Esperienza insegna che partire da piccole cose lo si fa non soltanto per gli altri, ma ne avrete bisogno per voi stessi. Nè Bill Gates nè Mark Zuckerberg sapevano sin dall'inizio quanto grandi sarebbero diventate le proprie aziende: sapevano soltanto di essere sulla strada giusta. Forse è una cattiva idea avere inizialmente grandi ambizioni, perché più grande è l'ambizione più tempo ci metterete, perciò farete piani più a lungo termine, quindi più facilmente sbaglierete.
Penso che il modo di usare queste grandi idee non sia provare a identificare un punto preciso nel futuro e poi chiedersi come arrivarci, come vorrebbe l'immagine del visionario. Sarebbe meglio agire come Colombo e andare più o meno verso ovest. Non provate a costruire il futuro come se fosse un edificio, perché il vostro piano è quasi certamente sbagliato. Cominciate con qualcosa che sapete funzioni e, quando vi espandete, andate verso ovest.
In genere si pensa al visionario come qualcuno che abbia una visione chiara del futuro, ma empiricamente potrebbe essere preferibile averne una sfocata.
Note
Questa è anche una delle cose più importanti che i VC non capiscono a proposito di startup. La maggior parte si aspettano che i fondatori entrino nei loro uffici con un piano chiaro per il futuro, e di giudicarli sulla base di quello. Pochi capiscono che nei successi più grandi c'è la minor correlazione fra il piano iniziale e quello che la startup diventerà. ↩
Originariamente questa frase era "GMail è penosamente lento". Ringrazio Paul Buchheit per la correzione. ↩
Roger Bannister è famoso per essere la prima persona ad aver corso un miglio in meno di 4 minuti, ma il suo record mondiale durò soltanto 46 giorni: una volta che dimostrò che si potesse fare, molti altri lo seguirono. Dieci anni dopo Jim Ryun, studente delle superiori, corse un miglio in 3 minuti e 59 secondi. ↩
Se volete diventare la prossima Apple, forse non dovreste neanche cominciare producendo elettronica di consumo. Magari all'inizio potreste cominciare con un prodotto che soltanto gli hacker usino. O magari potreste cominciare creando qualcosa di popolare ma apparentemente irrilevante, come una cuffia o un router. Tutto quello di cui avete bisogno è una testa di ponte. ↩